27/04/2025
Se c'è un simbolo universale della cucina italiana, quello è senza dubbio lo spaghetto. Semplice, versatile, amato in ogni angolo del pianeta, lo spaghetto incarna perfettamente la filosofia gastronomica italiana: pochi ingredienti di alta qualità, trasformati in piatti straordinari. Ma quanti segreti e curiosità si nascondono dietro questo formato di pasta così iconico?
Gli spaghetti sono uno dei formati di pasta più antichi e popolari d'Italia. Lunghi, sottili, cilindrici, trovano il loro massimo splendore con condimenti che vanno dal pomodoro fresco alle preparazioni più elaborate. Originari probabilmente del Sud Italia, sono oggi una presenza fissa nelle dispense di tutto il mondo.
Contrariamente a un luogo comune, la pasta lunga era diffusa in Italia ben prima che Marco Polo tornasse dalla Cina. Già nel Medioevo, soprattutto in Sicilia, si trovano tracce di "maccheroni" lunghi ed essiccati.
"Spaghetto" è il diminutivo di "spago", che significa cordicella o spaghetto. La forma ricorda infatti un piccolo spago sottile.
La lunghezza tradizionale degli spaghetti è di circa 25-30 centimetri. Tuttavia, esistono anche varianti più corte, nate per esigenze pratiche di cucina domestica e di trasporto.
In molte culture, gli spaghetti rappresentano l'idea di libertà culinaria: si adattano a mille condimenti, dal più semplice olio e aglio fino ai sughi più ricchi.
Ogni anno si tengono gare internazionali dedicate al consumo o alla preparazione di spaghetti: una vera celebrazione di questo alimento senza confini.
Il termine "spaghetti western" nasce negli anni '60 per indicare i film western girati in Italia, spesso a basso costo. Un omaggio ironico all'elemento più iconico della nostra cucina.
A seconda della regione o della città, il termine "spaghetti" (qua abbiamo parlato dei migliori spaghetti in commercio) può cambiare, assumendo connotazioni curiose e affettuose.
In alcune zone, soprattutto in Campania (dove tra l'altro è nata la famosa pasta di Gragnano) e Lazio, gli spaghetti di dimensioni più grandi vengono chiamati "spaghettoni". Più corposi e resistenti alla cottura, sono ideali per condimenti ricchi.
Nel dialetto napoletano, si usa il termine "fidanzati" per indicare formati simili agli spaghetti, ma leggermente più larghi e adatti a trattenere sughi robusti.
In alcune regioni del Nord Italia, come Lombardia e Piemonte, nel parlato dialettale "spaghetti" diventa "spaghitt", dimostrando quanto siano radicati anche nella cultura settentrionale.
Nel Sud Italia e nelle trattorie tradizionali si trova spesso il termine "spaghettini" per indicare una versione più sottile e delicata, perfetta per condimenti leggeri.
In molte parti d'Italia, soprattutto nelle zone rurali, l'intero piatto di spaghetti viene genericamente chiamato "pastasciutta", enfatizzando la semplicità e la bontà della pasta asciutta condita.
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