I grani antichi italiani: dal farro al kamut, una scelta salutare e sostenibile

I grani antichi italiani: dal farro al kamut, una scelta salutare e sostenibile

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23/02/2024

Tra storia e salute

I grani antichi, fondamenta della nostra alimentazione, continuano ad essere i preferiti di chi ricerca autenticità e salute. In questo articolo esploreremo le caratteristiche distintive di varietà come farro, Kamut, e altri cereali antichi, svelando le loro radici nella Mezzaluna Fertile e il ruolo essenziale che giocano in Italia. Scopriamo insieme perché la scelta di questi grani va oltre il semplice gusto, abbracciando la sostenibilità e la tutela del territorio.

 

Il grano duro

L'Italia, celebre produttrice di grano duro, vanta una lunga tradizione agricola che vede Puglia e Sicilia come regioni d'elezione per la coltivazione.

Con oltre 1,3 milioni di ettari dedicati al frumento duro, il paese esprime un legame profondo con il grano, elemento essenziale della cucina italiana. Ma cosa rende unici i grani antichi in questo panorama?

 

I grani antichi in Italia

In Italia, la coltivazione dei grani antichi vanta una ricca varietà di tipologie, ciascuna con caratteristiche uniche che conferiscono personalità e sapore distintivo ai piatti. 

Le tipologie di grani antichi più diffuse in Italia sono:

Farro: con la sua storia millenaria, il farro è uno dei grani antichi più iconici. Diviso in farro dicocco e farro monococco, si distingue per la sua dolcezza e consistenza carnosa. Ricco di fibre e proteine, il farro aggiunge nutrimento e gusto a piatti come zuppe, insalate e risotti.

Kamut: conosciuto anche come "grano del faraone", il Kamut è caratterizzato da chicchi grandi e d'oro. La sua consistenza burrosa e il sapore ricco lo rendono ideale per la preparazione di pasta, pane e dolci. La presenza di selenio, zinco e proteine ad alto valore biologico contribuiscono al suo status di superfood.

Enkir: uno dei grani più antichi, l'enkir, o farro piccolo, offre un sapore deciso e una consistenza rustica. La presenza di amminoacidi essenziali e antiossidanti rende questo grano particolarmente apprezzato per la produzione di pasta e pane integrali.

Emmer: conosciuto anche come farro medio, l'emmer presenta un gusto robusto e un profilo nutrizionale eccellente. Con un alto contenuto di proteine, fibre e minerali, è una scelta versatile per la preparazione di vari piatti, dalla pasta al pane.
 

Una riscoperta siciliana

In Sicilia, fino al 1927, fiorivano ben 52 varietà autoctone di frumento, ciascuna portatrice di un'identità unica.

Oggi, attraverso sforzi di recupero, alcune di queste varietà sopravvivono, regalando profumi e sapori autentici.

Il Maiorca, con la sua farina bianca ideale per dolci, il Grano Russello dai toni rossastri, e il Grano Persiciacchi resistente alla siccità, raccontano storie di antiche tradizioni siciliane.

 

Dal chicco al prodotto finito

La scelta dei grani antichi non è solo una questione di varietà, ma di processo.

La lavorazione artigianale, dall'inizio alla fine, è fondamentale.

Solo attraverso una coltivazione naturale e sostenibile, unita a una macinazione a pietra lenta, si ottiene una farina genuina e ricca di qualità.

La trasformazione lenta e a basse temperature preserva le caratteristiche nutrizionali e organolettiche dei grani antichi.

 

Perché i grani antichi sono la miglior scelta possibile?

I grani antichi portano grandi benefici per la salute digestiva: con una ridotta presenza di glutine, risultano più leggeri e facilmente tollerabili, aprendo le porte della gastronomia anche a coloro con sensibilità al glutine.

Ricchi di fibre, proteine di alta qualità, vitamine e minerali, questi cereali arricchiscono ogni piatto con un profilo nutrizionale superiore rispetto alle varietà più moderne.

La coltivazione di queste varietà, spesso legata a pratiche agricole più tradizionali, si traduce in un'impronta ecologica inferiore, promuovendo un futuro alimentare più sano e rispettoso dell'ambiente. 

 

Sostenibilità e biodiversità: una responsabilità condivisa

La rinascita dei grani antichi in Italia non è solo una questione di gusto, ma di responsabilità ambientale e sociale.

Scegliere i grani antichi è anche un atto di impegno per la biodiversità, un passo verso la preservazione del patrimonio vegetale.

Molti di questi cereali sono a rischio di estinzione, e la loro coltivazione contribuisce a mantenere viva la diversità genetica, fondamentale per la resilienza delle colture.

Un atto concreto per difendere il patrimonio culturale italiano e promuovere una cerealicoltura sostenibile.

 

Tradizione e innovazione: un passo verso un futuro sano e sostenibile

Scegliere i grani antichi è aderire a una filosofia che abbraccia la storia, il territorio e la sostenibilità.

Nell'epoca della modernità, riscoprire e valorizzare le radici della nostra alimentazione diventa una dichiarazione di impegno per un futuro sano e sostenibile.

Un viaggio culinario che unisce il gusto dell'autenticità all'etica della responsabilità, creando un ponte tra la tradizione e l'innovazione alimentare.

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