Scialatielli: storia, zone di produzione e formati simili

Scialatielli: storia, zone di produzione e formati simili

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27/04/2025

Tra i tanti formati di pasta che arricchiscono la cucina italiana, gli scialatielli occupano un posto speciale. Rustici, genuini, capaci di catturare ogni tipo di condimento, gli scialatielli sono un vero e proprio simbolo di una tradizione che profuma di mare, sole e artigianalità. Ma quali sono le loro origini? E quali curiosità si nascondono dietro questo affascinante formato?

 

Cosa sono gli scialatielli: storia e zona di produzione

Gli scialatielli sono un formato di pasta fresca tipico della Costiera Amalfitana, in particolare di Amalfi. Nati negli anni '70 grazie all'estro dello chef Enrico Cosentino, che li presentò per la prima volta a un concorso gastronomico, questi "spaghettoni corti e larghi" hanno conquistato rapidamente i cuori e i palati di chi ama la buona cucina.

Il nome "scialatielli" deriverebbe dal dialetto napoletano, unendo "scialare" (godere) e "tiella" (padella), a indicare un piacere semplice e immediato.

Oggi gli scialatielli si producono artigianalmente non solo ad Amalfi, ma anche a Positano, Sorrento e lungo tutta la Penisola Sorrentina, sempre legati alle eccellenze gastronomiche locali.

 

Sei curiosità sugli scialatielli

1. L'impasto segreto

Diversamente da molti altri formati, l'impasto degli scialatielli prevede l'uso non solo di semola e acqua, ma anche di latte e, spesso, formaggio grattugiato (tipo pecorino o parmigiano), che conferisce morbidezza e sapidità.

2. Formati irregolari

Gli scialatielli sono volutamente irregolari: ogni striscia ha una larghezza e uno spessore leggermente diverso. Questa peculiarità li rende perfetti per trattenere sughi ricchi e corposi.

3. Il legame con il mare

Gli scialatielli trovano il loro abbinamento perfetto con i frutti di mare: vongole, cozze, gamberi e scampi. Un piatto iconico? Scialatielli ai frutti di mare, ovviamente!

4. Non solo pesce

Anche se nascono come pasta "di mare", gli scialatielli sono straordinari con sughi di verdure, come zucchine e melanzane, o con pomodorini freschi e basilico.

5. Una pasta "da festa"

In Costiera Amalfitana, gli scialatielli non mancano mai nei pranzi importanti: matrimoni, comunioni, feste patronali. Sono considerati un piatto "festoso", da condividere.

6. Patrimonio gastronomico locale

Anche se nati solo negli anni '70, gli scialatielli sono già entrati di diritto tra i prodotti simbolo della tradizione campana dove è nata la pasta di Gragnano, promossi e protetti da numerose iniziative locali.

 

Paste simili agli scialatielli

Se ami la consistenza e la rusticità degli scialatielli, ci sono altri formati di pasta che potresti apprezzare. Ecco cinque tipi di pasta simile.

1. Linguine

Lunghe e leggermente schiacciate, le linguine condividono con gli scialatielli la capacità di esaltare i sughi di mare, anche se sono più sottili e uniformi.

2. Fettuccine

Le fettuccine sono più larghe e regolari, ma come gli scialatielli hanno una buona capacità di trattenere condimenti abbondanti e cremosi.

3. Tagliolini

Pur essendo più sottili, i tagliolini freschi richiamano la delicatezza e la porosità degli scialatielli fatti a mano.

4. Pici

Tipici della Toscana, i pici sono spaghettoni rustici fatti a mano, simili per consistenza agli scialatielli, sebbene siano più rotondi e meno schiacciati.

5. Trofie larghe

Una variante meno comune delle trofie classiche, caratterizzata da una forma più allungata e spessa, che ricorda vagamente la rusticità degli scialatielli.

 

Gli scialatielli: autentico sapore di Costiera

Gli scialatielli rappresentano l'essenza della cucina campana: un connubio di materie prime eccellenti, semplicità artigianale e sapori intensi. Che siano conditi con frutti di mare freschissimi o con sughi vegetali profumati, ogni boccone di scialatielli è un viaggio tra le onde e i profumi della Costiera Amalfitana.

Un formato da riscoprire, amare e raccontare, proprio come ogni grande storia italiana.
Se vuoi scoprire un altro formato famoso scopri la storia degli spaghetti.

Fabio De Vecchi

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