Birra monacale…a chi?

Birra monacale…a chi?

Pensavate che i monaci si dilettassero solamente alle orazioni e trascrivere manoscritti?Per i monaci Trappisti non è così.

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21/07/2014

Pensavate che i monaci si dilettassero solamente, oltre alle orazioni, a trascrivere manoscritti e curare il proprio orto di erbe medicinali?
Per i monaci Trappisti non è così.
Gli stessi, infatti, si dedicano alla produzione, o direzione della produzione di birre c.d., appunto, Trappiste.
Si tratta di birre prodotte con l’osservanza di specifiche regole volte a mantenerne la particolarità ed unicità ed il forte collegamento con il mondo dei monaci.
Tali birre dovranno, infatti, essere prodotte all’interno di abbazie direttamente dai monaci o con la supervisione degli stessi, così come i successivi processi produttivi; inoltre, i proventi ricavati dalla vendita della birra saranno utilizzati esclusivamente per il sostentamento dei monaci in ossequio al voto di povertà sigillato dagli stessi al momento di entrata nell’abbazia.
Il numero dei birrifici trappisti è esiguo in tutto il mondo (Achel, Rochefort, Chimay, Orval, Westmalle, Westvleteren, De kievit): nel 1997, infatti, otto Abbazie Trappiste, sei belghe, una olandese e una tedesca fondarono l’ “International Trappist Association” (ITA) al fine di prevenire che birrifici di stampo commerciale possano abusare dell’utilizzo del marchio trappista. 
L’Ita ha, infatti, creato un logo che verrà assegnato solamente alle birre trappiste che presentano e rispettano i precisi criteri di produzione sopra esposti.
La collocazione topografica dei birrifici trappisti è, ad oggi, prevalentemente situata in Olanda ed in Belgio.
Dopo tale breve inquadramento, occorre descrivere le caratteristiche di tali birre assai pregiate e riconosciute per le loro peculiarità in tutto il mondo.
Si tratta di birre, dal colore vario, sebbene le più note presentino cromatismi tendenti al color marrone declinato in tutta la sua gamma, con elevato grado alcolico, di corpo sostanzioso, fruttate e speziate.
In realtà, anche se sussiste tale comunanza di caratteristiche, ogni birra trappista presenta delle note proprie.
Anche all’interno della stessa abbazia, le differenti birre potrebbero presentare connotati differenti: ad esempio, nell’Abbazia d’Achel (Sint-Benedictusabdij De Achelse Kluis), situata in Belgio, si producono tipi di birra dal crescente tasso alcolemico e complessità gustativo-olfattiva.
Sommariamente ed in estrema sintesi potremmo affermare che Achel Blond “8°” presenta un colore aranciato dall’aspetto torbido ed una schiuma densa e persistente, ed è caratterizzata da un aroma inizialmente fruttato speziato e fresco; Achel Bruin “8°” è, invece, di medio corpo dal colore marrone ambrato intenso, con riflessi aranciati dal sapore dolce e persistente, con note di caramello e frutta, ed il retrogusto lievemente tostato è persistente; infine, Achel “Extra” (9.5% vol.) presenta un bel colore rosso ambrato scuro, tendente al marrone e lievemente torbido ed un profumo pieno ed intenso mentre il sapore è dolce e speziato. 
Alla luce di questa breve panoramica sembrerebbe più agevole comprendere la complessità e varietà di questa tipologia di birre: sebbene siano prodotte in poche prescelte abbazie, le stesse regalano un’infinità di differenti colori e sentori.

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