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Fiducia e innovazione positiva da Vinitaly 2011

Fiducia e innovazione positiva da Vinitaly 2011

Acino Parlante

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12/04/2011

Una botta di vita! Qualcuno afferma che l'edizione di Vinitaly 2011 sia da equiparare a quella del 2008. Secondo il mio modesto avviso invece molte cose sono cambiate da quattro anni a questa parte. Si sono visti molti più operatori esteri. Soprattutto sta emergendo il far east con Cina, Korea, Hong Kong e si sono confermate le presenze dei giapponesi pur in una situazione interna drammatica. Molta Russia e la presenza massiccia di operatori tedeschi. La top ten dice Germania, Usa, Canada, Regno Unito, Svizzera, Austria, Francia, Est Europa e Russia in particolare e poi i paesi del Far East appunto.

Molti produttori hanno manifestato soddisfazione per i contatti ottenuti. Per molti si è trattato di un consolidamento dei mercati, per la maggior parte di un aumento di nuove opportunità. Questo, sia per le grandi realtà produttive, ma, quello che più conforta, è che si è trattato di un successo anche per le piccole realtà di alta qualità.

Un altro fattore positivo l'euforia e, allo stesso tempo, la curiosità di un calendario che cambia per la prima volta e si allinea a tutte le altre più importanti manifestazioni enologiche europee, ProWein e Vinexpo. Non più da giovedì a lunedì ma da domenica a mercoledì. Compressione quindi dei giorni deidicati agli operatori con un giorno in meno. Eliminazione del sabato che anche quest'anno di è rivelato ricettacolo di ubriaconi e gente che ha dequalificato la manifestazione. Questo anche a detta degli operatori stranieri è un bene per chi ha bisogno di lavorare e non districarsi nella bolgia incontrollata di persone fuori controlllo.

Personalmente credo che sarà una buona occasione per rendere Vinitaly ancora più orientato al futuro come significativa opportunità di scambio di relazioni commericali e contrattuali tra produttori e compratori. Anche la presenza di ristoratori sarà più importante visto che le giornate di lunedì e martedì, comunemente desigante alle chiusure delle attività, saranno libere per l'accesso alla fiera. Anche questo sarà un fattore positivo che favorirà il contatto con il cliente finale.

Vinitaly è stato positivo anche per il grande fermento di innovazione che c'è nel mondo produttivo. Si è sentito parlare di inertizzazioni, di free wines, di dealcolazione, di vini a basso tenore alcolico, di vini bianchi come futuro del mercato, di pratiche agronomiche sempre più rispettose dell'ambiente, di uso consapevole del vino, di superamento della gogna degli autovelox come forma dannosa all'immagine del vino...ecc...

Da questo Vinitaly più che mai è emeersa la voglia di riscatto delle cantine che non ci stanno alle massicce campagne denigratorie sul vino! Ma c'è voglia di prendersi le proprie responsabilità a contribuire alla formazione di una mentalità nuova anche tra i giovani dove il vino non sia visto solo ed esclusivamente come elemento di sballo.

Tra gli stand una cosa nuova: le bevande a base di vino a basso tenore alcolico. Molti gli spritz e altri prodotti di primo accesso al vino. Sia da parte di privati che da parte di consorzi. Un modello nuovo per avvicinare i giovani al mondo del vino che però, in alcuni casi, diventa un modo concreto per dare un senso alle iperproduzioni di cantina.

Si dice che la Regione che ha primeggiato in questo Vinitaly sia stata senza dubbio il Veneto! Amarone e Prosecco stanno letteralmente conducendo la locomotiva del vino italiano. L'Amarone è un fenomeno di moda che sta andando oltre anche le migliori aspettative dei produttori. Un fenomeno da controllare però...troppe commerciali si sono viste tra gli stand con amaroni di dubbio valore. Poi Vinitaly non si sa come, premia anche Amaroni di aziende con sede sociale a Milano...e qui il valore del territorio va a farsi benedire anche se non si mette in dubbio che sia stato buono! Alcuni produttori si sono visti prenotare già i quantitativi del prossimo anno in questa edizione. Visto il successo dell'Amarone si prospetta infatti un aumento del prezzo e quindi c'è chi ha tentato di bloccarlo per i quantitativi futuri. Significato? Le prospettive di vendita non sono a breve termine. Si pronostica che questo successo continui ancora nel tempo!

Un dato contraddittorio...il padiglione Sicilia è sempre stato pieno come ogni anno di visitatori. Eppure non sembra che i produttori siano stati contenti. Probabilmente per i visitatori italiani il valore simbolico della Sicilia non è altrettanto condiviso dagli operatori stranieri. Peccato!

Un dato su tutti...il caldo ha orientato tutti verso lo scoppiettante mondo delle bollicine. Ormai quasi tutte le cantine ne propongono una...anche nelle regioni dove meno te lo aspetti!

Il Vinitaly 2011 ha sovvertito le molte "gufate" della vigilia! Il mondo del vino sta cambiando ance da un punto di vista della comunicazione. I "guru" storici  non hanno più l'appeal di prima, emergono forme più moderne di personal branding, salgono in cattedra nuovi sistemi di comunicazione . Social wine è forse un termine con cui si dovrà fare i conti nella prossima promavera enologica. Ormai loghetti di Facebook e Twitter si sono visti in tantissimi stand. Anche i produttori se ne stanno accorgendo!

 

 

Bernardo Pasquali

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